PRI Climate Forum 2018: «Climate change is no fake news for us»

11/12/2018 Tempo di lettura: 4 minuti

Il cambiamento climatico influisce sul settore finanziario. Dove risiedono le possibilità e le sfide lo hanno scoperto gli oltre 100 ospiti presso il Vontobel Auditorium in occasione del PRI Climate Forum 2018.

Axel SchwarzerAxel Schwarzer, Head of Vontobel Asset Management

Nel suo discorso di apertura Dustin Neuneyer, Head of Continental Europe, PRI, ha sottolineato l'urgenza della situazione: nel 2018 le emissioni di CO2 hanno raggiunto un valore massimo storico in tutto il mondo. Dopodiché ha passato il microfono ad Axel Schwarzer, Head of Vontobel Asset Management: «Climate change is no fake news for us». Sarebbero sempre più numerosi gli investitori istituzionali e privati che lo capiscono e ne sfruttano le opportunità che ne derivano. Dal 2016 gli investimenti ESG (ESG: Environmental, Social and Governance) sarebbero aumentati in tutto il mondo di quasi il 50%.

Strategie d'investimento per un futuro neutro in termini di CO2

Per raggiungere l'obiettivo di un riscaldamento globale di massimo 1,5 gradi, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2030 le emissioni globali di biossido di carbonio (CO2) dovrebbero ridursi del 45 percento e raggiungere lo zero netto entro il 2050. Con questa introduzione Sagarika Chatterjee, Director of Climate Change, PRI si è rivolta ai partecipanti della prima tavola rotonda e ha chiesto loro quale strategia low carbon stessero perseguendo.

Claudia Bolli, Head Responsible Investing, Swiss Re, ha riportato che la Swiss Re persegue un approccio d'investimento olistico, che va oltre le emissioni di CO2 come unico criterio. Ha spiegato che la Swiss R integra sistematicamente i criteri ESG nel processo d'investimento, implementando anche i benchmark ESG.

Trovare la migliore tra le strategie low carbon

Pascal DudlePascal Dudle, Head of Global Trend Investing

Anche Pascal Dudle, Head of Global Trend Investing, Vontobel Asset Management, ha criticato la misurazione classica dell'impronta di CO2. Nella maggior parte dei casi essa terrebbe in considerazione solo le emissioni dirette durante la produzione, trascurando però le emissioni evitate attraverso la durata di vita di prodotti a maggiore efficienza energetica. Per esempio la produzione di una finestra a vetro triplo richiede un maggiore consumo energetico rispetto alla produzione di una finestra a vetro singolo. Tuttavia, grazie alla migliore capacità di isolamento, il triplo vetro consente poi di risparmiare molta più energia e dunque emissioni di CO2. Inoltre Dudle ha sottolineato l'importanza della scelta del settore. Soprattutto nei settori ad alta intensità di CO2, come quelli dell'edilizia, del traffico, dell'industria o dell'energia, passare a un'economia neutrale in termini di CO2 offre grandi opportunità alle aziende innovative con prodotti e servizi a basso impatto climatico.

In ascesa: valutare i rischi finanziari legati al clima

Edward Baker, Senior Policy Adviser – Climate and Energy Transition, PRI, ha annunciato un successo. Sempre più investitori e imprese pubblicano informazioni sui rischi finanziari legati al clima secondo le direttive della Task Force on Climate related Financial Disclosures (TCFD). Questo aiuta non solo gli investitori e altri gruppi di interesse a prendere decisioni d'investimento fondate, bensì anche le imprese stesse a comprendere e ridurre attivamente questi rischi.

Influire positivamente: Active Ownership e Climate Action 100+

Climate Action 100+ è un'iniziativa lanciata da investitori istituzionali, con la quale vogliono spronare le imprese nelle quali investono a ridurre le emissioni di CO2. Questo approccio è noto anche come Active Ownership – azionariato attivo. Concretamente si tratta di utilizzare i diritti proprietari e di voto per portare a cambiamenti positivi.

Anche i partecipanti alla seconda tavola rotonda hanno discusso della Active Ownership: Dr. Agnes Neher, Sustainable Investment Analyst, Bank J. Safra Sarasin; Christopher Greenwald, Head of Sustainable and Impact Investing Research and Stewardship, UBS Asset Management e Vincent Kaufmann, Direttore della Fondazione Ethos. Sono entrati in dialogo con le imprese per spronarle a una maggiore sostenibilità e a dichiarare apertamente i rischi legati al clima. In questo contesto spiegano alle imprese i principi TCFD, li informano sui valori benchmark e li invitano ad analizzare gli scenari climatici al fine di evidenziare i punti deboli nella strategia della sostenibilità.

Sì alla tutela del clima, ma non a spese dei più deboli 

La direttiva che prevede una riduzione massiccia delle emissioni di CO2 genererà un cambiamento strutturale in numerosi settori. Da una parte, questo fa nascere nuove possibilità di creazione del valore e nuovi posti di lavoro puliti. Dall'altra, nella fase di transizione si presenteranno delle sfide sociali. Per esempio le persone che perderanno il loro posto di lavoro in industrie non sostenibili hanno bisogno di nuove prospettive. 
   

Nella nuova generazione i criteri ESG sono un must have

Lars KalbreierLars Kalbreier, CIO, Vontobel Wealth Management

Alla fine dell'evento Lars Kalbreier, CIO, Vontobel Wealth Management, ha ringraziato PRI per le numerose nuove idee che potrà portare con sé anche per il Wealth Management. Ha osservato che per le giovani generazioni i criteri ESG nell'ambito degli investimenti non rappresentano un qualcosa di «Nice-to-have», bensì un vero e proprio «Must-have». Ai fornitori di servizi finanziari presenti ha dato questo consiglio: «Non limitatevi ad applicare i criteri ESG. Walk the talk». Con questo spirito era inteso anche il regalo Vontobel per gli ospiti, ovvero una upcycling shopperbag prodotta con un megaposter Vontobel.

Il megaposter della nuova campagna di immagine è stato ritrattato in 500 shopping bag.

  

Quest'anno l'iniziativa delle Nazioni Unite «Principi per l'investimento responsabile» (PRI), che conta la partecipazione di quasi 2000 firmatari in tutto il mondo, provenienti soprattutto dal settore finanziario, ha premiato Vontobel con un risultato oltre la media per le sue strategie d'investimento sostenibili. Dal 2010 Vontobel fa parte dei firmatari dell'iniziativa. Nel reporting del 2018 Vontobel si colloca al di sopra del benchmark in sei su sette dei moduli valutati.